Il tempo dell’Emmanuele
(Mc 4,35-41)
Tutta la sacra Scrittura – le paure dei patriarchi, le urla di Giobbe, i lamenti dei profeti – è attraversata da queste angosciose domande: non t’importa? Perché dormi, Signore? Svegliati!
Quante prove da attraversare, quanti laghi in burrasca… paure motivate! E tanto spesso la religione cerca di offrirmi una ciambella di salvataggio, magari con qualcosa da pagare (una preghierina, qualche digiuno…): ma la tentazione è quella di delegare tutto, quasi in un rito magico. E’ la mia fede ancora piccola, immatura: voglio vedere il miracolo… ‘Signore grida subito al vento di cessare, anzi portami alla riva per magia, senza alcuna fatica’.
Ma Gesù non vuole solo aiutarmi a superare la paura della notte e delle mie piccole e grandi difficoltà. Lui è con me: non è lontano e non dorme! E’ presente ma non a modo mio, magico… mi sta accanto per insegnarmi a superare la notte insieme. Gesù m’insegna come tenere il timone della vita, con poche scelte essenziali… mi aiuta a disfarmi di quei pesi che rischiano di portarmi a fondo, e forse non sono così essenziali… a governare le vele perché non siano strappate dal vento di ogni passione…
Gesù non interviene al posto mio ma insieme a me: a me è chiesto di seguirlo, di poggiare i miei piedi nelle sue orme e allora non temerò alcun male perché tu sei il mio Pastore.
Vorrei evitare queste prove, ‘insomma ho fede, prego!’… il Signore non mi toglie le prove, ma le vive insieme a me, dandomi la forza per aver cura delle persone che amo, di non arrendermi alle sirene della disperazione e della rabbia cieca, di ricercare nuove vie.
‘Non t’importa di noi?’… la risposta silenziosa è in uno sguardo di misericordia in cui posso ritrovarmi amato, in un braccio amico alle che mi sostiene nel camminare. ‘Sì, mi importa di te, tu sei importante, importa la tua gioia, la tua vita’. Così amato vogliamo riamare, dire al mio fratello: ‘sei importante!’.
Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I care”. E’ il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”. E’ il contrario del motto fascista “Me ne frego”.(don Lorenzo Milani)