“Vegliate in ogni momento pregando”
(Lc 21,25-28.34-36)
In questa prima domenica di Avvento ci troviamo ad ascoltare parole forti che ci destano dalla frenesia dei molti impegni legati a questo periodo dell’anno. Il rischio di perdersi all’inseguimento di cose non essenziali che ci allontanano dal vivere una vita piena è presente più che mai. La domanda “So dare grandi orientamenti al mio esistere o vivo alla giornata rincorrendo obiettivi solo occasionali: lavoro, studio, svago, senza mai alzare la testa verso le cose di lassù?” deve risuonare nella nostra mente e soprattutto nel nostro cuore. L’augurio è di rendersi conto (assumere la consapevolezza) di aver sprecato tempo ed energie all’inseguimento di traguardi inutili. Se manteniamo lo sguardo fisso nel buio della notte delle difficoltà e delle crisi, come possiamo riuscire a riconoscere la costante presenza “in incognito” di Dio accanto a noi? Dalle persone che ci circondano ascoltiamo, spesso, discorsi rassegnati, di paura, di reazione violenta al male che si vede attorno a noi. Eppure questo male Gesù l’ha già vinto! È Lui che teneramente ci dice: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Le fatiche e le prove della vita, sembra dirci il Signore, sono lì apposta per farci crescere. In questo tempo di attesa, che non è solo quello dell’Avvento, ma quello di tutta la nostra vita, Gesù ci invita a vegliare con la preghiera e a iniziare un cammino di conversione che parte da noi stessi. Le domande “Quante volte Dio è venuto nella mia vita nell’anno appena trascorso? Quante volte ho saputo riconoscerlo?”, ci possono aiutare a vedere il Suo passaggio e riconoscerne gli annunci! Una Parola d’amore paterno per riportarci, con fermezza, al senso vero della vita.
Enrico e Lucia