Una volta all’anno siamo quasi ‘costretti’ dalla Liturgia a confrontarci ed incontrare una persona che è spesso dimenticata o messa al margine delle nostre scelte. Essa è diventata più un qualcosa che si deve ricevere ad ogni costo che la possibilità di rinnovare la nostra vita e arrivare all’incontro con Dio. Riflettere e approfondire l’azione dello Spirito significa concretamente scrutare a fondo l’animo nostro e allo stesso tempo aprire gli occhi alle realtà che ci circondano poiché proprio in queste è possibile rintracciare lo Spirito all’opera. Ha un campo d’azione così vasto da abbracciare l’intero universo e permettere di dare un significato a quanto è visibile e concreto nella nostra vita quotidiana. Solo questo basterebbe a giustificare la volontà di un cristiano di mettersi all’ascolto dello Spirito e di permettergli di guidarlo nella vita.
Non è difficile scorgere nel mondo i segni di contraddizione: la mancanza di pace in troppi territori, le pressanti richieste di giustizia, le sempre più intollerabili sperequazioni tra i poveri e i ricchi, l’assenza di fraternità e di solidarietà, il desiderio di attaccare e distruggere i nemici piuttosto che dialogare con loro. Diventa dunque necessario per ogni battezzato e per ogni persona rivalutare correttamente la propria relazione con Dio e assegnare il posto che Gli spetta nella nostra vita. In questa impresa faticosa ci viene in aiuto lo Spirito Santo con la Sua capacità di illuminare le nostre scelte e permetterci di partire con intelligenza e capacità di compassione vera. È naturale per il Vangelo che chi non rispetta Dio non rispetta nemmeno gli uomini ed arriva persino a calpestarli.
“Lo Spirito Santo può far cambiare le vecchie abitudini, fa voltare pagina, dà slancio. Questo è importante! La vita non è una questione di anni, ma di slancio”. Spesso è paragonato al vento: esso non fa rumore; è un mormorio leggero; “il vento accarezza le spighe del grano, chiacchiera con le onde del mare, fa vibrare le foglie degli alberi, profuma l’aria, fa azzurro il cielo”. Come non sentire la necessità di farlo penetrare nel nostro cuore perché possa essere rinnovato e ricreato! Lo Spirito Santo ci invita a essere noi stessi, a non avere paura, a dare slancio alla “fantasia”: solo Lui è sorgente di nuove prospettive, di progetti coraggiosi e innovativi, è stimolo per il futuro. Lui è coraggio a guardare avanti, a non lasciarsi rallentare nel cammino, ma ad avere la forza di farsi guidare da Lui. Solo Lui conosce i bisogni degli esseri umani, solo Lui ha la capacità di rinnovare tutte le cose e di cambiare il male in bene. In questo modo lo Spirito dona “significato alla preghiera, dà vigore alla missione evangelizzatrice, fa ardere i cuori di chi ascolta il lieto messaggio”, ispira l’arte cristiana dell’amore, della misericordia e della verità.
Molte sono le persone, i gruppi, le comunità che hanno chiuso le porte del cuore allo Spirito e che quindi sono incapaci di camminare insieme per la stessa strada e sono divise tra loro. Senza il soffio dello Spirito ci attendono, cari lettori, la divisione, la lotta, la guerra preventiva. Diventiamo incapaci di portare il Vangelo, cioè di mettere in pratica ciò che nel Battesimo siamo stati abilitati a fare. Solo se sentiamo lo Spirito in noi diventiamo più forti, abbiamo più speranza e la possibilità reale di compiere grandi cose per Dio e per i nostri fratelli. Appassioniamoci a questo Spirito che vive dentro di noi e permettiamogli di sollevare la nostra esistenza su ali d’aquila per condurci su strade nuove capaci di donare il Vangelo a ogni persona.
Alessandro Maffiolini