Come ogni anno abbiamo celebrato insieme la festa dei Santi Patroni di questa nostra città, due uomini che hanno servito la Chiesa e la verità del Vangelo fino al dono della propria vita. È sempre un dono prezioso fare memoria di uomini che si sono posti al servizio degli altri in un mondo segnato da contrapposizioni, fazioni, interessi di parte e tradimenti. I santi Patroni, con la Vergine Maria Assunta in cielo, sono invocati come speciali intercessori presso il Signore a favore del popolo di questa comunità. Sono vari i motivi per la scelta del santo Patrono. Per questo non dobbiamo e non possiamo far passare queste feste senza interrogare la nostra coscienza e senza essere andati alle motivazioni profonde di una festa come questa. Oggi, più semplicemente, i santi Patroni sono coloro che con la loro vita ci indicano e ci mostrano la via per giungere a incontrare Dio. La presenta dei santi Patroni è un modo per ricordare che tutti siamo chiamati attraverso la nostra vita concreta e quotidiana, a vivere la santità che è amicizia e relazione fiduciosa e confidente con Dio Padre. I santi Patroni, inoltre, ci ricordano l’appartenenza a una comunità concreta, nella quale siamo chiamati a cooperare e a condividere con corresponsabilità le scelte e gli impegni. E anche quando siamo distanti, la loro memoria dei santi Patroni ci ricorda la nostra chiesa e in essa il fonte battesimale, dove siamo diventati cristiani e ci richiama alla coerenza di esserlo sempre e dovunque. Le parole del Vangelo sono quindi rivolte a ciascuno di noi nelle diverse responsabilità che ci sono affidate. Questa nostra città ha bisogno di uomini e donne che si assumano la responsabilità del servizio agli altri, a partire dagli ultimi e dai poveri, che “non cedano alla tentazione di perseguire il proprio interesse, di considerare ogni occasione come motivo di litigio e di polemica, che si cimentino nel costruire e difendere il bene comune dei suoi cittadini”. Il Vangelo parla innanzitutto ai cristiani, non esenti dallo spirito individualista ed egoista del mondo; e poi a ogni essere umano nelle rispettive responsabilità civili e politiche. Infatti, la scelta di spostare la data, in cui festeggiare i due Patroni, e di collocarla la terza domenica di settembre, ha avuto l’intenzione e la volontà chiara di avvicinare e integrare tutte le realtà presenti sul territorio, vivendo una festa all’insegna della comunione e della fraternità. Se non fossero celebrate in questo modo o fossero differenti le motivazioni, saremmo fuori strada e renderemmo inutile il loro martirio e la loro presenza nella nostra comunità. Cari amici, lasciamoci allora guidare dal Signore, ascoltiamolo. “Lui ci condurrà su strade sicure. Con lui non avremo paura, perché lui sarà forza nella debolezza e fragilità della nostra vita. Lo sarà per chi è giovane e a volte vuole andare per conto suo e si perde, lo sarà per chi è, sul più grande e crede di sapere come vanno le cose, ed anche per chi è anziano e magari si fa prendere dalla tristezza della solitudine”. Seguiamo i nostri santi patroni, facciamoci loro compagni di viaggio, sintonizziamoci sulla loro vita bella e ricca per arrivare anche noi a incontrare il Padre buono e misericordioso che desidera la nostra felicità. Affidiamo a Gesù la nostra comunità, la nostra città: così metteremo la nostra vita in mani sicure, e questo ci aiuterà ad amarci l’un l’altro sull’esempio e sulla strada indicata dai Santi Patroni.
don Alessandro Maffiolini