Esiste una festa così importante che, con probabilità, molti non sanno neanche della sua esistenza. È la festa del Sacro Cuore di Gesù. Essa desidera mostrarci come il Dio annunciato da Gesù sia un Padre innamorato dei Suoi figli. Lui è sempre al nostro fianco, ci cerca per primo, ci aspetta e ci educa a essere piccoli e umili come Lui. Solo così ogni battezzato ha la possibilità di ringraziare il Signore perché ci dà l’occasione “di celebrare nel cuore di Suo Figlio le grandi opere del Suo amore”. Siamo chiamati ad addentrarci nelle profondità del nostro cuore e a ricercare la felicità autentica. Troviamo quest’ultima quando saziamo l’ansia d’infinito presente in ogni persona. “Il desiderio d’infinito che c’è nell’uomo consiste nel desiderio di essere amato da un Amore che non ha limiti. Dio è amore. Dio è la sorgente della vita, eliminarlo significa separarsi da questa sorgente e, inevitabilmente, privarsi della pienezza e della gioia”. È un amore personale, totale, indiscutibile e capace di perdonare sempre senza mai stancarsi.
Ecco il punto fondamentale: Dio ci ama e non potrà mai farne a meno; questo amore è continuamente riversato in ogni persona perché essa possa amare allo stesso modo gli altri. È una strada chiara quella proposta da Gesù a quanti desiderano credere in Lui: non possono esserci dubbi o incertezze. Inoltre è una via che Cristo stesso ci ha mostrato e indicato: “Dall’orizzonte infinito del Suo amore, infatti, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha assunto un corpo e un cuore, perché possiamo contemplare e trovare l’infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù, il nazareno”. Non dobbiamo inoltre dimenticare che tale amore è un amore al limite, cioè capace di arrivare fino al dono della vita per gli altri. Addirittura è un cuore che si lascia “squarciare” pur di permettere agli uomini di raggiungerlo e vederlo. Solo così dalla Croce sgorga la vita divina che irrora ogni persona e ogni cuore donandogli la possibilità di diventare un “cuore di carne”, disponibile ormai ad amare come Cristo ci ha amato.
È un incontro da “cuore a cuore” che permette all’uomo di essere per Cristo, con Cristo e in Cristo. È un cammino di tenerezza che abbiamo davanti: un percorso di affetto e dolcezza che dona la carica all’esistenza di ogni persona, permettendole di elargire lo stesso amore ricevuto. Non un amore nostro o a nostra corrispondenza, ma un amore fatto “a immagine e somiglianza di Dio”. Questo non può se non darci quella carica che permane ogni giorno della nostra vita. Da qui nascono cammini di santità percorribili da tutti e questo amore si presenta per gli uomini della nostra epoca, bisognosi di misericordia, come un annuncio di speranza, grazie al quale “sulle macerie accumulatesi a causa dell’odio e della violenza si costruisca la civiltà dell’amore, il regno del Cuore di Cristo”. Questo grande mistero necessita della nostra debolezza, del nostro abbassarci sui fratelli, della nostra coerenza e della nostra disponibilità. È un amore che aspetta, ha pazienza, non spinge, non si allontana: è sempre lì ad aspettarci. “Solo l’amore vince e cambia il mondo. Occorre una ribellione d’amore contro l’odio. Porgere l’altra guancia. Non rendere male per male. Perdonare settanta volte sette”. Il Cuore di Gesù ci invita ad essere liberi, a diventare ribelli per amore. Senza paura, senza timore perché Lui è con noi sempre. Allora: avanti tutta su questa strada. Scommettiamo sull’Amore.
Alessandro Maffiolini