Caro lettore, cara lettrice, sempre più si parla ormai di iniziare ad uscire di casa e riprendere il lavoro. Si parla di iniziare una nuova normalità della nostra vita. In facebook, Instagram e in internet s’inizia a vedere tante immagini sulle vacanze degli anni scorsi. Immaginiamo, allora, di essere nel bel mezzo di una gita in montagna e di prendere un sentiero che dovrebbe riportarci a casa. Fin qui tutto bene. A un certo punto, arriviamo a un bivio: una parte del sentiero si dirige a destra, l’altra a sinistra e non si vede la loro conclusione; non sappiamo dove ci condurranno. Siamo davanti a una decisone difficile: una strada sembra più pianeggiante e facile, l’altra sembra più pericolosa e meno accattivante. Resta sempre la possibilità di mettersi davanti al bivio e aspettare rimandando la decisione il più possibile. Tuttavia, sarà comunque necessario fare una scelta, perché prima o poi dobbiamo tornare a casa. È questo un modo per raccontare un po’ meglio la nostra vita quotidiana e la nuova vita che ci aspetta con il coronavirus e dopo il Covid-19. Saremo continuamente davanti ad alcune strade e spesso la scelta sarà tra quella che appare più facile e quella che sembra più giusta. E non sempre è quest’ultima quella che percorriamo. Scegliere la via giusta è un po’ per noi cristiani seguire Dio: non è sempre facile, il male si mostra seducente, potente, a volte anche invincibile e ci attira in ogni modo. Per scegliere realmente la cosa giusta da fare, per noi e per tutti, un buon metodo è porsi la domanda: “Cosa farebbe ora Gesù al posto mio?”. Il male poi è sempre bugiardo, delude sempre. A volte, siamo sinceri, si segue il male anche non essendo cattivi ma illusi e sedotti da quella “libertà” falsa che è proposta dalla cultura e della società intorno a noi. Inoltre, non sempre i messaggi sono cattivi ma “seguono la vita finta e illudono sulla vita vera. Propongono tesori d’oro e d’argento, ma difficilmente insegnano a voler bene. In realtà propongono una vita in cui sei un consumatore e un accumulatore di tesori”. Invece Dio propone una vita in cui siamo persone capaci di amare. Per Papa Francesco, “affidarsi alla fedeltà del Signore, è una scelta che anche noi abbiamo l’opportunità di fare nella nostra vita cristiana”. Certo a volte è una scelta difficile, non semplice, non facile. “Nella storia della Chiesa, e anche nel nostro tempo, ci sono uomini, donne, anziani e giovani che fanno questa scelta. Ce ne rendiamo conto quando conosciamo la vita dei martiri, quando leggiamo sui giornali le persecuzioni dei cristiani, oggi. Pensiamo a questi fratelli e sorelle che si trovano in situazioni al limite e che fanno questa scelta. Loro vivono in questo tempo. Sono un esempio per noi”. Questo ci incoraggia a metter in Cristo Risorto tutto quanto abbiamo per vivere, ogni nostra speranza e ogni nostra possibile scelta. È normale che esista in ogni essere umano la paura di scegliere la cosa giusta alla luce del Vangelo e di Cristo: l’importante è che sia accompagnata dal coraggio che la Parola ci indica sempre. “Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”. Chiediamo allora la grazia del coraggio: del coraggio di andare avanti nella nostra vita cristiana.
Vostro don Alessandro Maffiolini