MISERICORDIA ET MISERA

 

UN GIUBILEO CHE PROSEGUE

Il Papa ricorda con gioia come nell’Anno Santo appena concluso la Chiesa abbia saputo mettersi in ascolto e sperimentare così con grande intensità la presenza e la vicinanza del Padre, che ha reso più evidente il dono e il mandato di Gesù riguardo al perdono. Le parole del Maestro hanno indicato la missione propria della Chiesa e di ogni cristiano. Ora è il tempo di guardare avanti e di capire come continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia. Ogni comunità cristiana potrà rimanere viva e dinamica nell’Evangelizzazione solo se saprà vivere la ”conversione pastorale“ e lasciarsi plasmare ogni giorno dalla forza rinnovatrice dello Spirito Santo. Esso indica sentieri nuovi e poco esplorati, ma che vanno seguiti senza paura per portare il Vangelo che salva a tutti gli esseri umani. Questo, per il Papa, si traduce nel celebrare la misericordia: nella Liturgia, la Misericordia non solo viene continuamente invocata, ma realmente ricevuta e vissuta.

In tutta la celebrazione eucaristica la misericordia ritorna molto nel dialogo tra l’assemblea e il cuore del Padre. Dopo la richiesta di perdono iniziale l’assemblea è subito rassicurata con la certezza che “Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna”. Molte preghiere usate vogliono richiamare il grande dono della Misericordia: Dio è la fonte, Lui ci solleva, Lui ha tanto amato gli uomini da donare Suo Figlio come Redentore; il Padre viene incontro a tutti perché tutti lo possano trovare. La preghiera eucaristica stessa chiede al Padre di avere misericordia di tutti.

Papa Francesco scrive: “La celebrazione della misericordia divina culmina nel Sacrificio eucaristico, memoriale del mistero pasquale di Cristo, da cui scaturisce la salvezza per ogni essere umano, per la storia e per il mondo intero. Insomma, ogni momento della celebrazione eucaristica fa riferimento alla misericordia di Dio. In tutta la vita sacramentale la misericordia ci viene donata in abbondanza”. Al battezzato spetta chiedere e accogliere tutto ciò. Potremmo affermare che nella preghiera della Chiesa il riferimento alla misericordia è performativo, cioè mentre la invochiamo con fede, c’è concessa; mentre la confessiamo, realmente ci trasforma. Ecco allora attuale l’invito a lasciare aperto il cuore alla fiducia di essere amati da Dio. Il Suo amore ci anticipa sempre, ci accompagna e rimane accanto a noi nonostante il nostro peccato.

 

RIMETTERE AL CENTRO LA PAROLA

Con la conclusione dell’Anno Santo assume un significato ancor più particolare l’ascolto della Parola di Dio, che deve diventare luce capace di illuminare la comunità cristiana e i suoi singoli membri. Possiamo affermare che nella celebrazione eucaristica sembra di assistere a un vero dialogo tra Dio e il Suo popolo. Nel proclamare le letture bibliche infatti “si ripercorre la storia della nostra salvezza attraverso l’incessante opera di misericordia che è annunciata”.

Dio parla ancora oggi con noi come ad amici, si “intrattiene” con noi per donarci la Sua compagnia e rivelarci il sentiero della vita. Proprio per questo la Parola è interprete delle nostre domande e richieste e diventa risposta feconda per sperimentare la vicinanza del Padre. Dobbiamo far vibrare il cuore di ogni credente davanti alla Misericordia del Padre.

Il Papa raccomanda molto la preparazione dell’omelia e la cura della predicazione perché “essa sarà tanto più fruttuosa, quanto più il sacerdote avrà sperimentato su di sé la bontà misericordiosa del Signore”. Occorre avere il coraggio di comunicare la certezza che Dio ci ama e che vivere quindi la misericordia è la via principale per farla diventare un autentico annuncio di consolazione e di conversione nella vita pastorale. La Bibbia, allora, è che il grande racconto che narra le meraviglie della misericordia di Dio nella storia dell’umanità. Ogni capitolo e versetto sono grondanti dell’amore del Padre che ha desiderato imprimere nell’universo i segni del Suo infinito amore. È proprio un Dio vicino a ogni persona e capace di mostrare la Sua tenerezza infinita, nonostante l’infedeltà dell’umanità.

La comunità cristiana è chiamata a comprendere la propria missione sulla base del mandato di Cristo di essere strumento permanente della Sua misericordia e del Suo perdono. Solo rimettendo la Parola di Dio al centro di tutto, si può mantenere viva la fede della Chiesa ed Essa può percorrere quei sentieri che permettono al Vangelo e alla salvezza di raggiungere tutti.

“È mio vivo desiderio che la Parola di Dio sia sempre più celebrata, conosciuta e diffusa, perché attraverso di essa si possa comprendere meglio il mistero di amore che promana da quella sorgente di misericordia”. Infine il Papa invita a dedicare un’intera domenica alla Parola di Dio per comprendere la ricchezza che da Essa proviene. In questo cammino la Lectio Divina va diffusa ampiamente per sostenere e far crescere la vita spirituale e sfociare necessariamente in gesti e opere concrete di carità.

 

A cura di Alessandro Maffiolini