Misericordia, scelta di coraggio

Mese missionario, mese consacrato alla Madonna, perché Lei è modello del vero cristiano che è pronto a tutto per portare la Buona Novella, compreso il farsi carico di pesi e difficoltà, senza lamentarsi, ma solo affidandosi alla misericordia di Dio. È proprio da qui che ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati a essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società. Questo suppone che gli esseri umani siano docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo senza paura. È sufficiente prestare ascolto ogni domenica alla Scrittura per scoprire come il Padre buono desideri ascoltare il grido dei poveri: la loro voce è quella che arriva direttamente al cuore di Dio e riesce a suscitare la Sua compassione e il Suo intervento. È un Dio attento ai Suoi figli, sempre accanto a loro e pronto ad aiutarli. Stiamo però attenti: siamo noi ad aver bisogno di Dio. Nella nostra epoca, fatta di profondi cambiamenti, la Chiesa e i battezzati sono chiamati a offrire il proprio contributo specifico, dando visibilità ai segni della presenza e della vicinanza di Dio. Solo così riusciremo ad andare oltre i nostri limiti e diventare testimoni più convinti ed efficaci.

Scegliere di non seguire tale cammino è possibile, ma significa distogliere lo sguardo dalla realtà concreta del mondo e considerare solo l’apparenza e una certa cultura egoistica e settaria. Siamo chiamati a rimettere al centro il mistero dell’amore di Dio, perché trasfiguri tutta la nostra esistenza e ci renda, a nostra volta, portatori di questo amore e di questa misericordia: in una parola, torniamo ad essere cristiani. Più ritardiamo come singoli e come comunità l’inizio di questo itinerario, più nel mondo trionferà l’amor proprio, l’egoismo, la cultura del denaro. Addirittura si arriva, quasi senza accorgersene, alla ricerca esclusiva dei propri interessi, di piaceri e onori uniti al voler accumulare ricchezze e al considerare solo se stessi come il centro attorno cui ruota l’universo. Si può arrivare ad essere ipocriti e falsi nei gesti, nelle parole e nelle scelte. Ecco il motivo per cui è necessario tutto questo. Inoltre, lo costatiamo ogni giorno, solo la misericordia “può contribuire realmente all’edificazione di un mondo più umano”, specialmente in questi nostri tempi “in cui il perdono è un ospite raro negli ambiti della vita umana”.

La chiamata a scegliere la misericordia è effettivamente un atto di coraggio e un’urgenza in ogni luogo: società, istituzioni, lavoro, comunità, gruppi e anche famiglia. Questi possono essere trasformarti se ogni persona, armata dell’amore di Dio, inizia a cambiare il proprio modo di pensare e di agire e a contagiare quanti incontra. Solo così la Misericordia può giungere alle periferie esistenziali della nostra epoca: ci accorgeremo, allora, che esse non sono molto lontane da noi, spesso sono vicine, addirittura nella porta accanto e potranno “scomparire” se non “ci mettiamo la faccia” e c’impegniamo in prima persona. Non è sufficiente sentirsi buoni, è necessario ‘fare bene il bene’. In questo mese, se vogliamo, possiamo trovare il tempo per un’azione di aiuto verso il prossimo: un gesto di attenzione per un vicino di casa, una parola affettuosa verso una persona che incontriamo, del tempo per osservare il nostro comportamento alla luce della Parola e cercare di individuare una modalità per essere più vicini agli altri. Agire secondo l’esempio di Cristo e del Vangelo è una scelta di effettivo coraggio ed esprime una vera maturità umana: pochi ci applaudiranno e ci cercheranno, ma permetteremo al mondo di compiere un passo in avanti.

 

 A cura di Alessandro Maffiolini