Molte volte abbiamo paura di ricevere una persona e di ascoltare una parola che può cambiare la nostra vita o diventare qualcosa di scomodo per i nostri progetti e per la nostra volontà. Abbiamo paura ad aprirci, a spalancare le porte del cuore e delle nostre case: abbiamo paura ad accogliere. Maria, in questo tempo di Avvento, ci indica una strada diversa: Maria si espone, è trasparente. Non ha paura, è fiduciosa. Maria non teme neppure che Dio veda la sua piccolezza. Quante volte invece abbiamo questo timore! Pur di non mostrare i nostri limiti e le nostre difficoltà, ci mascheriamo per sembrare altri, ci chiudiamo in noi stessi e non permettiamo a nessuno di entrare in una relazione autentica e costruttiva con noi.
Possiamo tranquillamente affermare come molti siano nostri conoscenti, ma pochi gli amici. Maria invece riconosce che Dio “ha guardato l’umiltà della Sua serva”. Questo sguardo amoroso di Dio che ha preservato Maria da ogni macchia di peccato è dovuto alla particolare missione che è chiamata a svolgere nel disegno della salvezza: essere la Madre di Gesù, il Figlio di Dio incarnato, il Redentore. Questo grazia speciale permette a noi di comprendere anche il mistero della nostra vocazione. Infatti, ogni persona è stata scelta fin dal principio per “risplendere come astri nel mondo” e illuminare con la grazia di Dio e della Sua Parola quanti incontriamo nella nostra vita di ogni giorno.
Maria ci ricorda poi come le parole ‘Grazia’ e ‘Gioia’ camminino insieme: i doni di Dio e la Sua chiamata, se accolti in noi e fatti fruttificare, sono sorgente di gioia duratura. È molto bello il paragone descritto da un poeta inglese: Maria ha il compito di filtrare la gloria di Dio, permettere che essa passi attraverso di lei e arrivi a sgorgare e riempire questo mondo. Stupenda è la missione mariana, anche alla luce delle molte preghiere che s’innalzano a Lei ogni giorno dai cristiani di tutto il mondo.
Anche noi “figli di Dio” abbiamo una missione simile. Nella vita siamo invitati a far trasparire nei nostri gesti concreti, nelle scelte, nelle parole, il grande amore di Dio per ogni Suo figlio. Destinatari di questo sono tutti gli esseri umani del mondo con uno sguardo speciale a quanti vivono la fame, l’emarginazione, la povertà, la sofferenza, la malattia. Questi sono molti di più di quanti pensiamo e molte volte sono “italiani” di nascita e di origine: anche per loro siamo chiamati a filtrare la gloria di Dio.
Grazie al Battesimo noi Cristiani siamo diventati un po’ tutti “immacolati”: abbiamo ora la possibilità di scegliere liberamente se seguire Dio o intraprendere altre strade che ci portano lontano da Lui, fonte di vita, gioia e felicità. L’atteggiamento di Maria di Nazareth ci mostra che “l’essere viene prima del fare e che occorre lasciar fare a Dio per essere veramente come Lui ci vuole”. È Dio che realizza nella nostra vita cose meravigliose. “Maria è ricettiva, ma non passiva. Come ‘a livello fisico’ riceve la potenza dello Spirito Santo, ma poi dona carne e sangue al Figlio di Dio che si forma in Lei, così sul piano spirituale, accoglie la Grazia e corrisponde ad essa con la fede”. Davanti a ciò nasce spontaneo in noi il desiderio di gratuità. Avere ricevuto il dono della Misericordia implica per tutti agire nella gratuità. Impariamo da Maria a vedere negli altri persone da amare, persone con cui camminare insieme e con cui fare esperienza della Misericordia di Dio e della Sua stessa gloria.
Alessandro Maffiolini