Carissimi trecatesi, a diversi di voi magari non interessa questo articolo, alcuni non prendono neanche il Bollettino. Non possiamo però far finta di niente quando circa 108 ragazzi ricevono dei doni per la propria esistenza: esaltiamo i campioni di calcio, basket, di altri sport e non abbiamo il coraggio di dire a questi ragazzi di seconda media che hanno ricevuto molto nella propria vita, addirittura dei doni più importanti dei soldi, del successo del fare ciò che si vuole. Essi sono, con le diverse scelte che faranno, figli di Dio, cristiani e membri della Chiesa; per loro vuol dire far parte della Comunità trecatese. Da piccoli altri hanno detto “Sì” davanti a Dio; ora l’hanno fatto loro. Certamente alcuni non nella libertà, altri come un dovere perché non siano considerati diversi dagli altri, alcuni obbligati dai propri genitori. Altri, però, hanno ricevuto la Cresima con un minimo di convinzione che li aiuterà a non abbandonare il cammino o almeno a tenere aperta la possibilità di sfruttare i doni che hanno ricevuto dalla Chiesa e dal Signore.
Questi doni dello Spirito Santo sono realtà stupende, che permettono a voi ragazzi “di formarvi come cristiani, di vivere il Vangelo e di essere membri attivi della comunità”, non lasciandovi trascinare dal fiume di una cultura minimalista, capace solo di pensare a se stessa e di non permettere una crescita globale della persona. A voi il decidere la strada da percorrere nella certezza che Dio e ogni cristiano è con voi e non vi abbandonerà mai, neanche nelle difficoltà e nei tradimenti. Anche la Comunità di Trecate vi sostiene e vi accompagna. Vedere la faccia di Gesù e rimanere con Lui non è facile: abbiamo bisogno di stare con Lui. Ciò avviene, col tempo e con sicurezza, vivendo l’amicizia nella Comunità cristiana, negli Oratori, nelle Associazioni, nei movimenti, nell’amore e nell’amicizia di quegli adulti che si occupano realmente della vostra crescita. Imparate a dialogare con il Signore, confidatevi con Lui, ditegli le gioie e le preoccupazioni e chiedete luce e sostegno per il vostro cammino.
Inoltre è bello ricordare che l’Oratorio, come dice la parola stessa, è essenzialmente un luogo dove si prega, ma “pregare” significa anche stare insieme nella gioia, fare catechesi, giocare, organizzare attività di servizio e di altro genere: imparare a vivere. Grazie a tutto questo è possibile vivere da uomini e donne coraggiosi, essere onesti e capaci di giustizia, avere la capacità di intervenire “mettendoci la faccia” nelle questioni reali dell’esistenza.
Non abbiate paura, spalancate le porte del vostro cuore a Cristo e a quanti incontrate ogni giorno: contagiate Trecate con il vostro entusiasmo e il vostro coraggio. Non abbiate paura di commettere errori: tutti li fanno, nessuno escluso. Abbiate il coraggio di rialzarvi e continuare la vostra strada aiutati dai sette doni che avete ricevuto e che sono sempre presenti nella vostra vita e nel vostro cuore. Posso solo, alla fine di queste parole, consigliarvi, così come a ogni trecatese, due piccole cose da fare ogni giorno: il mattino, appena svegli, fare il segno di Croce e la sera affidarvi alla Madonna recitando un’Ave Maria prima di dormire. Questi due gesti, che per alcuni sembrano poca cosa, potranno, specialmente da adolescenti e giovani, farvi riconoscere la strada per ritrovare il volto bello del Signore. Noi adulti, noi Comunità cristiana, noi trecatesi, abbiamo bisogno di voi.
Alessandro Maffiolini