Carissimi, prendo spunto abbondantemente dal messaggio del Papa per la Giornata Mondiale dei Giovani del 2021. È l’occasione per riflettere come comunità e come adulti su questo mondo che spesso sembra ai “grandi” distante e pericoloso. Dovremmo riuscire a prendere per mano questi ragazzi e aiutarli nel cammino della vita. Esso è fatto anche di sofferenza per la perdita di persone care, per l’isolamento, per l’emergenza sanitaria ancora attuale. In molti dei nostri ragazzi sono emersi casi di problemi familiari, come pure disoccupazione, depressione, solitudine e dipendenze. Senza parlare dello stress accumulato, delle tensioni ed esplosioni di rabbia, dell’aumento della violenza. Per la verità abbiamo visto anche un lato differente: sono emerse qualità belle capaci di mostrare giovani pieni di solidarietà, di lotta per la vita, di libertà e di giustizia, di speranza e di sacrificio. “Quando un giovane cade, in un certo senso cade l’umanità. Ma è anche vero che quando un giovane si rialza, è come se si risollevasse il mondo intero. Cari giovani, quale grande potenzialità c’è nelle vostre mani! Quale forza portate nei vostri cuori”. Anche oggi la nostra comunità può e deve gridare forte ai suoi giovani: Alzati. Non c’è possibilità di ricominciare senza di voi. Per rialzarsi il mondo ha bisogno della vostra forza, del vostro entusiasmo, della vostra passione. Abbiamo bisogno di voi.
In effetti, solo un incontro personale, non anonimo con Cristo cambia la vita. Non è sufficiente aver sentito parlare di Cristo da altri, “è necessario parlare con Lui personalmente. Questo, in fondo, è pregare. È un parlare direttamente a Gesù, anche se magari abbiamo il cuore ancora in disordine, la mente piena di dubbi o addirittura di disprezzo verso Cristo e i cristiani”. Non possiamo dare per scontato che tutti conoscano Gesù, anche nell’era di internet, anche dopo anni di catechesi e di gruppi di animazione. Il “vuoto” che segue, in moltissimi casi, ha la capacità di cancellare quanto inserito nel cuore dei ragazzi. Noi sappiamo e abbiamo la certezza che la Parola di Dio seminata ha sempre la possibilità di fruttificare e di diventare un grande albero. Annunciamo, allora, che solo Gesù ha per loro adolescenti e giovani un “amore” incondizionato e gratuito, capace di trasformare la loro vita e di donargli la felicità. Lui li conosce e li accoglie per come sono e li incontra abbracciandoli.
Solo così possono ricordarsi di aver già incontrato Cristo: nel catechista che hanno fatto disperare, nel don che sembrava un po’ duro con loro, ma li ascoltava sempre, in qualche adulto che li faceva sentire accolti, in qualche loro amico che “andava a messa”… Quante volte abbiamo sentito dire: “Gesù sì, la Chiesa no”, come se l’uno potesse essere alternativo all’altra. “Non si può conoscere Gesù se non si conosce la Chiesa. Non si può conoscere Gesù se non attraverso i fratelli e le sorelle della sua comunità. Non ci si può dire pienamente cristiani se non si vive la dimensione ecclesiale della fede”.
Cari giovani, siete un grande insegnamento per noi adulti e una grande speranza. Solo con il vostro aiuto possiamo aprirci alle grandi sorprese che Dio desidera far risplendere sul nostro cammino. “Apriamoci ad ascoltare la sua voce, anche attraverso i nostri fratelli e le nostre sorelle. Così ci aiuteremo gli uni gli altri a rialzarci insieme, e in questo difficile momento storico diventeremo profeti di tempi nuovi, pieni di speranza”.
Un grande abbraccio.
Noi siamo con voi.
Io sono con voi sempre.
don Alessandro Maffiolini