La lotta nel cuore. Il cuore di ogni cristiano è teatro di una “lotta”. Ogni volta che il Padre “ci attira” verso Gesù c’è “qualcun altro che ci fa la guerra”. La sequela di Gesù e del Vangelo non è mai priva di difficoltà, anzi se non si combattesse ogni giorno con una serie di “tentazioni”, si rischierebbe una religiosità formale e ideologica. Una vita cristiana senza tentazioni non è cristiana: “È ideologica, è gnostica, ma non è cristiana”. Succede, infatti, che “quando il Padre attira la gente a Gesù, c’è un altro che attira in modo contrario e ti fa la guerra dentro!”. Gesù è venuto “per distruggere Satana! Per distruggere il suo influsso sui nostri cuori”. La vita cristiana è una lotta nella quale “o tu ti lasci attirare da Gesù, per mezzo del Padre, o puoi dire ‘Io rimango tranquillo’, in pace”. Nelle mani degli spiriti impuri! Un cristiano che vuole andare avanti deve lottare. Deve sentire il cuore che lotta, perché Gesù vinca.
Un cuore nuovo. Dio quando ci perdona arriva a dimenticare i nostri peccati, per farci cambiare vita, mentalità e cuore. La legge del Signore non è solo un modo di agire esterno, perché “l’alleanza che lui farà è di mettere la legge proprio nella mente nostra e nel cuore: ci cambia la mentalità”. Nella nuova alleanza c’è un cambio di mentalità, di cuore, di sentire, di agire: è un modo diverso di vedere le cose. Questa, afferma il Papa, è la ri-creazione che il Signore fa più meravigliosamente che la prima creazione. Chiediamo al Signore di andare avanti in questa alleanza, di essere fedeli. “Il Signore cambierà il tuo cuore di pietra in cuore di carne”. Ecco allora, ha riaffermato il Papa, l’impegno a “cambiare il cuore, cambiare la vita, non peccare più e non fare ricordare al Signore con i nostri peccati di oggi quello che ha dimenticato e cambiare l’appartenenza: mai appartenere alla mondanità, allo spirito del mondo, alle stupidaggini del mondo, soltanto al Signore”.
Tre meraviglie. Sono le tre cose belle del sacerdozio di Gesù. Lui offrì se stesso, una volta per sempre, per il perdono dei peccati. Ecco la novità: con Cristo è “una volta per sempre, e questa è una meraviglia; e con questa meraviglia Lui ci ha fatti figli, portati al Padre, perdonato i peccati, ri-creato l’armonia della creazione con la Sua vita”. La seconda meraviglia è quella che il Signore fa adesso: intercede, prega per noi; in questo momento, sì, mentre noi preghiamo qui, Lui prega per noi, sicuramente per tutti, per ognuno di noi. Questa è una sicurezza: Cristo, il nostro sacerdote, prega per noi. La terza meraviglia “sarà la fine, quando tornerà” ha affermato ancora il Papa. Egli “tornerà come sacerdote per fare il regno definitivo”. La parola più bella di quel giorno sarà: “Venite, benedetti, venite, venite, venite da me!”. Così “ci porterà tutti col Padre: questo è il sacerdozio di Cristo”, questa è la grande meraviglia, che ci fa cantare un canto nuovo.
Uno dopo l’altro. Il primo passo di Gesù nel mondo è: “Io vengo per fare la tua volontà”. Proprio questa parola di Gesù, ha detto il Pontefice, chiude una storia di “Eccomi concatenati” che altro non è se non la storia della salvezza. Dopo Adamo, che “si nascose perché aveva paura del Signore”, si arriva a sentire la risposta di quegli uomini e donne che dicono: “Eccomi. Sono disposto. Sono disposta”. L’ultimo è quello di Gesù: “Per fare la tua volontà”. Non sono eccomi automatici, ma “il Signore dialoga sempre con quelli che invita a fare questa strada e a dire l’eccomi. Ha tanta pazienza, tanta pazienza”. Qui il Papa innesta un insegnamento valido per ogni uomo: “La vita cristiana è questo: un eccomi, un eccomi continuo”. Tra le risposte possibili ci potrebbe essere anche quella di chi guarda “da un’altra parte come hanno fatto il levita e il sacerdote davanti a quel pover’uomo ferito, picchiato dai briganti, lasciato mezzo morto”. Qualcuno potrebbe anche avere un dubbio. La risposta è: “Anche questo è preghiera! A Lui piace, quando tu ti arrabbi e gli dici in faccia quello che senti, perché è padre! Ma questo è anche un eccomi”.
A cura di Alessandro Maffiolini