Il tempo dell’Emmanuele
(Mc 5,21-43)
Nel vangelo di questa domenica colgo due grandi insegnamenti…
Il primo – forse ovvio – è la grande grazia di avere Gesù accanto: l’emorroissa si fa forza per sgusciare fra la folla e sfiorare il lembo del mantello di Gesù, e Gesù la guarisce! ‘E io? Io che celebro la messa, che ricevo l’eucarestia magari ogni giorno, io non solo tocco il mantello ma Gesù stesso, la sua persona, lo ricevo in me’. Se avessi un briciolo della fede di questa povera donna saprei che Lui è in me, io in Lui: sperimenterei la gioia di essere cristiano, la tua grazia che non mi abbandona nei momenti belli e in quelli faticosi, la guarigione di quei mali che spesso mi legano. Voglio implorare questa fede…
Come Giairo, angosciato per la gravità della figlia e poi da quell’annuncio dato da quelli che hanno capito tutto: ‘non disturbare più il maestro, la bambina è morta’… ecco Gesù gli dice e mi dice: ‘tu continua solo ad aver fede’… allora una fede che non è pace dei sensi, non è qualcosa di caramelloso ma è lottare, è fatta di prove, di affrontare gli sguardi commiserevoli e, spesso, beffardi degli uomini… di ritrovare un senso a quel silenzio nell’attesa della preghiera di fronte al corpicino di una bimba innocente: ‘Talita kum – Alzati’.
Sapere che Tu ci sei, che hai cura di me, e affidarmi: di fronte alle prove Gesù mi dice di aver fede: ‘un atto umanissimo, vitale, che tende alla vita e si oppone all’abbandono e alla morte. È aderire: come un bambino aderisce al petto della madre, così io aderisco al Signore, ho fiducia nella madre mia, un bambino appena svezzato è il mio cuore’ (E. Ronchi).
Allora la nostra fede sia capacità di confessare che Tu ci sei e di affidarci al tuo abbraccio di Padre.
‘Ci sono tanti cristiani con una speranza con troppa acqua, non forte: una speranza debole. Perché? Perché non hanno la forza e il coraggio di affidarsi al Signore. Ma se noi cristiani crediamo confessando la fede, anche facendo la custodia della fede, e affidandoci a Dio, al Signore, saremo cristiani vincitori. E questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede!” (papa Francesco, 10 gennaio 2014).