“Insegnava infatti ai suoi discepoli”
(Mc 9,30–37)
Gesù è ormai sulla via di Gerusalemme, non solo spazialmente “attraversavano la Galilea”, ma soprattutto spiritualmente.
Nel Vangelo di Marco la via della croce è scandita da tre annunci della Passione, morte e resurrezione che attendono il Cristo nella città santa. Ad ognuno di questi annunci si accompagna un insegnamento che Gesù indirizza ai suoi discepoli nel tentativo di educarli a seguirlo su questa strada piena di ostacoli.
In questa XXV domenica ascolteremo il secondo annuncio e il secondo insegnamento il cui tema è quello dell’orgoglio: “Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande“.
Di fronte all’orgoglio, all’arroganza e al bisogno di trionfo, che sono il principio di distruzione di ogni comunità, Gesù oppone la via di Gerusalemme, la posizione dell’ultimo, la scelta del servizio per i fratelli: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti, il servo di tutti”. Il più grande, quindi, è chi non si serve dell’altro, ma lo serve.
Nel finale Gesù si identifica nei piccoli, “chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me” e vorrebbe che i discepoli scoprissero la vera grandezza dell’umiltà, della semplicità, dell’infanzia spirituale.
In questa via si sono mossi tanti Santi; come non pensare a Santa Teresa del Bambino Gesù?
Come augurio a noi stessi, per essere autentici discepoli del Cristo ‘Bambino’ per amore e ‘Servo di tutti’, vorremmo lasciare ora la parola a santa Elisabetta della Trinità: ”Dio ha messo nel mio cuore una sete infinita e un grandissimo bisogno di amore che Lui solo può saziare. Allora io vado a Lui come il bambino và da sua madre, perché Egli colmi e invada tutto e mi prenda in braccio. Bisogna essere semplici così con il buon Dio”.
Le Sorelle Ministre della Carità