Condizioni e utilità
Sembra scontato, ma la condizione di partenza è la libertà dell’uomo che sceglie di escludere ogni affetto verso qualunque tipo di peccato anche veniale. È il segno della volontà di iniziare un cammino per arrivare a una vita rinnovata secondo il Vangelo e il modello di Cristo. È la disponibilità a sradicare il peccato, le tentazioni e le seduzioni dalla nostra esistenza. Solo in seguito acquista significato il mettere in pratica le “opere indulgenziate” e le tre condizioni che normalmente le accompagnano. La prima è la confessione sacramentale, l’accostarsi al sacramento della Misericordia di Dio per avere il perdono dei peccati. La comunione eucaristica, vertice dell’incontro con Cristo Morto e Risorto, nostra pace e riconciliazione. L’ultima, la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre, come testimonianza concreta di comunione e di unità con tutta la Chiesa; si recitano, cioè, il Padre nostro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre. Queste tre condizioni possono essere adempiute diversi giorni prima o dopo: è cosa opportuna però che la Comunione e la preghiera siano fatte nello stesso giorno in cui si compie l’opera. I confessori possono sostituire sia l’opera prescritta sia le condizioni a quelli che sono legittimamente impediti dal compierle. I sacerdoti possono esercitare questa facoltà anche fuori di confessione. Possono farlo sia di volta in volta, sia per più casi insieme. Dovrete agire con molta prudenza e discrezione. La commutazione più frequente sarà certamente quella della comunione per gli infermi. Poiché non è una dispensa, bensì è una commutazione, è importante prescrivere al malato o all’anziano almeno la comunione spirituale. Per la confessione la norma è generalmente larga (una confessione mensile può anche bastare). Le indulgenze non sono necessarie come i sacramenti, ma sono molto utili. Portano giovamento alla vita della comunità cristiana; insegnano la malvagità del peccato; esortano alla carità e la fanno esercitare nella vita quotidiana; ridanno al cuore la speranza di una piena riconciliazione con il Padre. Inoltre ridanno vigore e rinforzano la comunione tra i fedeli e i loro pastori; contribuiscono a presentare la Chiesa come santa e immacolata e unita a Cristo suo Sposo. Infine ha l’effetto di sentirsi in comunione ecclesiale col Santo Padre, specialmente nei Paesi e nei luoghi in cui la fede è contrastata.
Alcune opere per riceverla
Elenchiamo alcune occasioni in cui poter ricevere l’indulgenza plenaria o parziale a seconda che liberi in tutto o in parte dalla pena temporale del peccato.
Indulgenza plenaria
Viene offerta una varietà di giorni: 1° gennaio; Settimana per l’unità dei cristiani; 22 febbraio; Tutti i venerdì di Quaresima; Giovedì Santo; Venerdì Santo; Sabato Santo; la seconda domenica di Pasqua o Domenica della Divina Misericordia; Pentecoste; Corpo e Sangue di Cristo; Sacro Cuore di Gesù; SS. Apostoli Pietro e Paolo; 2 agosto; dal 1° all’8 novembre; Commemorazione di tutti i fedeli defunti; 9 novembre; Cristo Re; 31 dicembre. L’Indulgenza plenaria si può ricevere anche quotidianamente: con l’adorazione eucaristica o la lettura della Sacra Scrittura, per almeno una mezz’ora; il pio esercizio della Via Crucis; il Rosario Mariano. E in molte altre circostanze quali la Messa di Prima Comunione; la Prima Messa; una Processione eucaristica; la celebrazione giubilare dell’Ordinazione sacerdotale; gli Esercizi spirituali; le Sacre Missioni; le Giornate Mondiali; l’anniversario del Battesimo; la consacrazione della famiglia.
Indulgenza parziale
Viene concessa al fedele che, nel compiere i suoi doveri e nel sopportare le avversità della vita, innalza con umile fiducia l’animo a Dio, aggiungendo, anche solo mentalmente, una pia invocazione; con spirito di fede e con animo misericordioso, pone se stesso o i suoi beni a servizio dei fratelli che si trovano in necessita.
Inoltre a chi in spirito di penitenza si priva spontaneamente e con sacrificio di qualche cosa lecita, o in particolari circostanze della vita quotidiana rende spontanea testimonianza di fede davanti agli altri.
Inoltre viene concessa per la visita del Santissimo sacramento; la comunione spirituale; il ringraziamento dopo la comunione; l’esame di coscienza; con la recita di un atto di contrizione, una preghiera mentale, il rosario in forma individuale, il Magnificat, l’Angelus (tre volte al giorno); una preghiera approvata rivolta a Maria.
Poi con la recita dell’Angelo di Dio e della preghiera “A te o beato Giuseppe”; con alcune litanie approvate; con novene in Chiesa e con la comunità; le preghiere per il Papa, il Vescovo diocesano, prima e dopo i pasti, al principio e al termine del giorno, all’inizio e alla fine del lavoro.
Anche con il Segno della Croce fatto devotamente e dicendo “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”; la recita del Credo e dell’atto di fede, speranza e carità con qualsiasi formula; la visita al cimitero e preghiere per i defunti.
A cura di Alessandro Maffiolini