La Chiesa, luogo della misericordia

Abbiamo nella Parola di Dio una bellissima espressione in cui Gesù si presenta come la luce del mondo. Egli risplende di luce propria; i discepoli, invece, riflettono nella propria vita la luce che proviene da Gesù stesso. È come quando si spiega ai ragazzi che la luna riflette la luce del sole, illumina la notte e rende visibile la strada orientando e accompagnando il viaggio delle persone. Ora, la luce che da Cristo proviene e che egli irradia su di noi è sostanzialmente l’amore, ricevuto dal Padre e donato liberamente all’umanità intera. La Chiesa, prima realtà nata dalla volontà di Cristo e da Lui illuminata e guidata attraverso lo Spirito Santo, ha il compito di lasciarsi raggiungere dalla carità divina.

Solo in questo incontro fa esperienza della Misericordia di Dio e sente l’irresistibile stimolo a portarla sino agli estremi confini della Terra. L’origine stessa della Chiesa la rende il segno efficace e tangibile della carità divina e le affida la responsabilità e la gioia di esserne annunciatrice credibile. La cosa bella è che ogni battezzato partecipa dello stesso dono. Questo regalo diventa poi per ogni credente un’incalzante esortazione, che lo sospinge a far risplendere nella propria vita e nelle scelte quotidiane, la Misericordia del Padre; così Essa può stringere a sé ogni persona e donarle consolazione e forza di continuare.

È certamente una grande opportunità e responsabilità che ci è affidata. Eppure il Padre, attraverso il Figlio, non si stanca di “ricaricarci”, di effondere con abbondanza il Suo Spirito in noi in modo che ogni comunità cristiana sia realmente il luogo in cui la misericordia di Dio diventa tangibile e concreta. Occorre allora interrogarsi su quale sia l’immagine di Chiesa che emerge dalla nostra vita, dalle nostre scelte e parole. Infine chiediamoci con onestà se le nostre celebrazioni siano realmente lo specchio di come siamo. Quanti ci incontrano, sperimentano l’accoglienza? Si accorgono dell’attenzione disinteressata che diamo loro?

È stupendo far percepire il bene che ci vogliamo e la fraternità che domina tutto quanto compiamo nella comunità. Solo se abbiamo il coraggio di distaccarsi “dalle nostre case” e di entrare in unione con Gesù, abbiamo la capacità di “uscire” e di andare incontro a tutti i fratelli, chiunque essi siano. Possiamo allora essere certi di risplendere a nostra volta, perché abbiamo semplicemente seguito le orme che Gesù ha lascito: dobbiamo essere sempre attenti, come cristiani e cittadini, ai valori autentici che hanno la capacità di costruire rapporti sereni, pacifici, di rispetto e di libertà.

Allora l’incontro con la Misericordia ci apre alla verità, alla fraternità e ci aiuta a promuovere il bene a nostra volta ricevuto e che possiamo donare a tutti, specialmente ai più bisognosi. La Chiesa e la nostra comunità (quindi ognuno di noi) può diventare strumento di salvezza e “madre affettuosa” che accoglie tutti i suoi figli e li illumina nel cammino della vita.

Papa Francesco ci ricorda con insistenza che la “Chiesa deve essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo”. Quanti si professano cristiani non possono se non impiegare tutte le proprie energie e risorse per essere, in ogni luogo, luce riflessa di Cristo Buon Pastore. Solo se siamo fedeli a Dio e alla nostra origine, possiamo trasmettere la luce pronta a scaldare e illuminare, a rischiarare e dare vita, a contagiare e far crescere.

A noi cristiani, che siamo la Chiesa, la scelta o meno di risplendere della luce di Gesù.

 

A cura di Alessandro Maffiolini