Ogni anno, anche se non emerge immediatamente dalle letture, il cammino della Quaresima è sempre un cammino battesimale: indirizza la nostra vita a recuperare la salvezza che ci ha offerto Gesù col dono della propria vita. Passo dopo passo ritorniamo a Lui per incontrare il suo volto d’amore e di misericordia. A tutti è annunciata la Buona Notizia: nessuno è escluso da questo messaggio speciale e sconvolgente. Occorre, però una nostra libera scelta per accoglierla e trasformarla in vita concreta a partire dal battesimo e dall’eucaristia. Inoltre è fondamentale non sedersi e non considerare sufficiente il catechismo fatto in qualche modo anni prima. È un annuncio che richiede di essere rivitalizzato con l’ascolto costante della Parola di Dio e nell’apertura allo Spirito Santo. Questa “legge”, annunciata già dai profeti nell’Antico Testamento, si stabilisce attraverso un cambiamento radicale del rapporto uomo-Dio. “Invece di essere una regola esterna, scritta su tavole di pietra, la legge doveva diventare, grazie all’azione dello Spirito Santo sul cuore dell’uomo, un orientamento interno, costituito nel profondo dell’essere umano”. Nel Vangelo essa è riassunta con semplicità nel comandamento dell’amore verso Dio e verso l’essere umano. Addirittura essi sono così collegati da non poter esistere senza l’altro. L’amore di Dio è il primo e il più grande, mentre l’altro è il secondo e diventa condizione necessaria per mettere in pratica il primo. Solo chi ama e rispetta realmente i fratelli e le sorelle ha la capacità di amare Dio e eseguirlo sulla via dell’amore vero. È una legge semplice per chi desidera fidarsi di Dio e dell’uomo. Non possiamo ignorare tutto questo. Lo strumento buono per ritrovare la strada che alcune volte smarriamo per incontrare Dio è quella dell’amore, del perdono, della pace, misericordia, accoglienza e della verità. In questa maniera Dio potrà, anche grazie a noi, riuscire a entrare nel cuore di ogni uomo che cammina sulla terra. Tutti abbiamo bisogno di rinnovare il cuore. Tutti abbiamo bisogno di perdono e di rivitalizzare la fede. La Chiesa è impegnata nel ripensare al suo cammino di comunione e di corresponsabilità; riscoprire il volto di Gesù come luogo dove porre il suo sguardo, gli permette di riscrivere il proprio cuore e trasformarlo in un cuore di carne. Non chiudiamoci nuovamente nel nostro egoismo e nelle nostre comodità; non rendiamo queste come le priorità uniche nella nostra vita e delle nostre scelte. Non limitiamoci ad avere paura di qualcuno. La vita autentica è molto più ampia e bella. Spalanchiamo le porte del nostro cuore e della nostra vita a Gesù: Lui ci conosce e sa ciò di cui abbiamo bisogno. Il cuore è la parte più profonda di noi. Certo, dal punto di vista medico è quell’organo importante del nostro corpo che grazie ai suoi battiti ci fa vivere. Dall’altra parte è però anche il luogo più vero di noi. È come un territorio che abbiamo dentro dove portiamo le persone cui vogliamo più bene (la mamma, il papà, i nonni, i migliori amici…). “A Dio piace molto abitare nel nostro cuore e lì desidera scrivere con la sua matita tante cose belle perché possiamo essere felici. Lui è un artista che ci ama tanto perciò, a forza di pensare e realizzare cose belle per noi, la sua matita è molto usata e consumata. Con Dio nel cuore non siamo mai soli”. Quando ci sentiamo tanto amati, anche noi diventiamo degli artisti nella vita degli altri, anche noi diventiamo come una matita nelle mani di Dio per dire ai nostri amici che Dio li ama tanto e desidera il meglio per loro.
don Alessandro Maffiolini