Nel mese appena iniziato, molti, quasi in modo automatico, pensano e innalzano una qualche preghiera a Maria. Essa è dai cristiani venerata, amata e pregata in modo intenso e spesso più di Dio stesso. È vero, infatti, che la Vergine Maria è interamente riferita a Cristo, fondamento della fede e dell’esperienza ecclesiale, e a lui conduce sempre. I cristiani le hanno attribuito una posizione di rilievo nella fede, riconoscendola via privilegiata verso Cristo, unico Mediatore. “La dimensione mariana della Chiesa costituisce così un elemento innegabile nell’esperienza del popolo cristiano. Essa si rivela in numerose manifestazioni della vita dei credenti, testimoniando il posto assunto da Maria nel loro cuore”. Molti sono i luoghi di presenza mariana (per es. i santuari), attorno ai quali spesso nasce il desiderio dell’apostolato e del servizio ai fratelli. Molte persone devote a Maria hanno sentito di bisogno di dedicarsi ai poveri, ai diseredati, ai malati “per essere per gli ultimi della terra il segno della materna protezione della Vergine”. È bello vedere come Maria agisce nella storia delle persone e come esse possono diventare sostegno concreto per chi è in difficoltà. Inoltre il riferimento a Maria accomuna non solo i cristiani impegnati, ma anche “i credenti della fede semplice e persino i lontani per i quali, spesso, esso costituisce forse l’unico legame con la vita ecclesiale”. Quante folle alla televisione si vedono presenti in diversi santuari mariani, quanti pellegrinaggi, quanto impegno per arrivare, alcune volte anche a piedi o in pellegrinaggio. Sono tutte occasioni in cui è possibile ricevere e trasmettere il messaggio di tenerezza di Maria, aprendo il cuore alla grazia divina. L’incontro con Maria può trasformare i cristiani in testimoni della misericordia di Dio e del suo infinito amore per ogni uomo e donna che cammina su questa terra. Pregare Maria ci porta su questa strada: Lei non ci allontana dal Figlio; ci avvicina e ci aiuta a incontrarlo e a entrare in comunione con Lui. Maria è sempre al nostro fianco ed è sempre occasione di crescita e di arricchimento anche spirituale. Mettersi alla Sua scuola significa per noi cristiani imparare a leggere i segni di Dio nella storia e a ottenere la sapienza che rende ogni uomo e ogni donna costruttori di una nuova umanità. In questo modo, nel mondo pieno di frastuoni e di messaggi disparati, abbiamo la possibilità di apprezzare il silenzio e la capacità di una vita umile e nascosta. Giovanni Paolo II ricordava come “tutti esigono normalmente, e quasi talora pretendono, di poter valorizzare appieno la propria persona e le proprie qualità. Tutti sono sensibili alla stima e all’onore”. Maria al contrario non ha mai desiderato questo e a sempre cercato di compiere la volontà di Dio con un’esistenza umile e posta nelle mani del Padre. Con Maria accanto a noi, la vita diventa preziosa, pura e tenera nella misura in cui è posta in Dio e a servizio degli altri. Da qui deriva la compassione che si traduce sempre in aiuto concreto ed efficace per quanti vivono miserie materiali e morali. Da Maria, noi cristiani siamo stimolati ad assumere un atteggiamento identico verso i poveri e quanti incontriamo: senza paura moltiplichiamo i segni concreti e visibili di un amore che “faccia partecipare gli umili e i sofferenti di oggi alle promesse e alle speranze del mondo nuovo che nasce dalla Pasqua”. Invochiamo Maria e trasmettiamo la gioia che nasce dalla speranza e che può rinnovare il mondo e la nostra comunità.
don Alessandro Maffiolini