Siamo davanti a una parola ormai naturale a molte famiglie: più di 500 alla luce degli ultimi iscritti. Quando si pronuncia questa parola scatta in molti il desiderio di iscriversi e di dedicare tempo a vivere questa esperienza. Certo le motivazioni sono le più disparate e diverse volte non in sintonia con il progetto educativo che sta dietro alle attività estive di un Oratorio: le motivazioni che spingono a proporre il Grest sono tutte prettamente evangeliche. Infatti, esso racconta la profonda volontà che la comunità cristiana di Trecate rivolge nell’attenzione e nella cura verso i bambini e i ragazzi, facendo nascere la possibilità di educare i più piccoli a creare relazioni vere d’amicizia e di fiducia. Solo sperimentando i valori della gratuità, del servizio, della testimonianza, la comunità, quella dei bambini e ragazzi, insieme con quella più grande della Parrocchia, vive con forza la grande dimensione della Fede e della preghiera. Esclusivamente in queste dimensioni si può comprendere l’apertura anche a chi ha religioni diverse o è indifferente alla proposta del Vangelo. Da qui nasce la ricchezza della proposta del Grest e delle varie attività che sono svolte: il tutto comunque per permettere ai ragazzi delle elementari e delle medie di crescere insieme a un gruppo di animatori e di adulti, che rappresentano i “grandi” della comunità cristiana. Promuove un’esperienza espressiva di vita e di amicizia insieme a Gesù è lo scopo di tutto l’impegno profuso nei mesi precedenti il Grest e che trova la sua piena realizzazione nelle sue quattro settimana di sviluppo e di realizzazione. Difatti chi prepara il Grest dovrebbe vederlo come un momento di crescita personale e soprattutto un modo per mettersi al servizio del prossimo. “È questo il nostro scopo e speriamo con tutto il cuore che sia colta come un’occasione per crescere insieme e non come un parcheggio un po’ più economico rispetto ad altre proposte”. Senza illusioni sappiamo che in molti casi è solo la comodità che la possibilità di sconti che fanno scegliere il nostro Oratorio estivo. È però un’occasione da non perdere per mostrare a ogni persona il desiderio di accoglienza della Chiesa: come poi lamentarsi che la Chiesa non accoglie? L’oratorio, non è un organismo a se, è parte della comunità cristiana e da lei trae forza e autorevolezza nel lavoro; altrimenti non avrebbe alcun senso la sua presenza a Trecate e gli sforzi fatti per renderlo più adeguato alle nuove generazioni e alle famiglie. Non dimentichiamo, inoltre, che educare significa tirare fuori, fare uscire il meglio che c’è in ognuno di noi per donarlo agli altri. Questo accade nelle quattro settimane di Grest: per tutti sono bellissime, entusiasmanti, toccano i sentimenti, le corde del cuore; ai ragazzi piace, si affezionano agli animatori e agli adulti che li accompagnano e li aiutano a divertirsi. L’oratorio diventa utile e necessario per quel mese. Il rammarico è che alla fine, nonostante tutte queste stupende cose, si può fare a meno dell’oratorio e della comunità cristiana per gli altri undici mesi. Questa verità però non diminuisce, per chi ha fede in Gesù, né la responsabilità di occuparsi dei più piccoli ed essere per loro esempio di vita nei momenti di gioco, né la volontà di farsi carico dell’esperienza degli adulti insegnando così anche a questi ultimi ad avere fiducia nelle nuove generazioni. Buon lavoro.
don Alessandro Maffiolini