Domenica 30 settembre, celebreremo la Festa del nostro Oratorio come una vera e propria occasione propizia in cui indicare la meta, ritrovarsi in una compagnia di persone che “condividono un pellegrinaggio speciale e nella quale suggerire l’atteggiamento per camminare insieme”. Quest’occasione ci ricorda come l’Oratorio non è composto esclusivamente dalle strutture, per quanto necessarie, ma soprattutto dalle persone. E persone cristiane guidate solo dalla Parola di Dio e dall’amore: questo permette a poco a poco di avere un oratorio credibile e abitabile da ogni persona. In esso si ritrovano quindi tutte le caratteristiche evangeliche vissute appieno e con convinzione dagli adulti. L’oratorio è sì degli adolescenti e giovani, ma senza una presenza di laici adulti, che donano il proprio tempo, esso è destinato a sparire o a diventare un luogo senza educazione e capacità di crescita. Con queste forze, l’Oratorio parrocchiale si trasforma in un luogo aperto alla città, ai giovani e ai ragazzi con le loro famiglie: accoglie tutti in spirito di servizio e di carità fraterna. Si può prefiggere, attraverso varie e articolate proposte educative, di perseguire l’aggregazione delle persone e il senso di appartenenza alla comunità della Chiesa. L’oratorio è la porta d’ingresso nella più grande comunità parrocchiale: se così non fosse rischieremmo di fare solo attività sociale, al posto degli enti civili preposti. Inoltre, l’oratorio è di tutti, e richiede l’impegno di tutti per la buona riuscita dei suoi obiettivi. Non dimentichiamo che esso è anche una palestra di responsabilità, dove si sperimenta, s’impara e si dona l’attenzione verso tutti e verso tutto. L’Oratorio offre con chiarezza l’opportunità “di cercare e di trovare insieme la gioia della vita con Cristo e in Cristo, di crescita umana e cristiana, attraverso il rispetto delle persone, la condivisione delle esperienze, la ricerca dei valori più alti quali la fraternità, la carità e il servizio vissuti e scoperti nella vita di comunità, nel gioco, nel confronto, nella conoscenza reciproca”: l’Oratorio è perciò uno stile di vita fondato sul Vangelo e nel quale non possono mancare alcuni momenti di preghiera. Anche fare sport in oratorio, non può essere considerato come un’attività fine a se stessa, un puro passatempo o un’occasione a basso prezzo, ma come “momento e mezzo per lo sviluppo delle proprie potenzialità psicofisiche” e per la formazione umana e cristiana dei ragazzi e dei giovani alla lealtà, alla gratuità, alla valorizzazione del corpo, al rispetto delle capacità altrui, al dominio di sé, all’autodisciplina, all’incontro con gli altri e con Dio. Senza paura, indichiamo la meta alta della santità ai ragazzi, chiediamo subito di puntare alla santità, così come ci chiedono di fare sia Papa Francesco sia soprattutto il Vangelo che tutti ascoltiamo ogni domenica. Come ci ricordano i vescovi, è fondamentale infine che “nelle diverse occasioni si cercherà di approfondire la conoscenza dell’insegnamento cristiano e di garantire un profilo vocazionale delle diverse attività”. Inoltre è evidente che ogni percorso vissuto dai ragazzi in oratorio deve rispondere al desiderio profondo di felicità e di senso che abita nel cuore di ogni giovane e cercherà di favorire il progressivo manifestarsi del progetto di Dio. E allora cari lettori, cara comunità: Avanti tutta, direzione la santità, strada l’amore gratuito, il tempo ogni giorno della nostra vita.
don Alessandro Maffiolini