Ogni anno è celebrata una giornata un po’ particolare, nella quale si cerca di stimolare l’approfondimento del dialogo tra i cattolici e gli ebrei. Mai come in questi anni si può costatare che si stia rafforzando il comune impegno tra cattolici ed ebrei nel nostro paese. L’Ufficio CEI per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso assieme alla Commissione Episcopale hanno promosso diversi incontri con lo scopo di arrivare a una mutua conoscenza e soprattutto alla mutua collaborazione. Nei vari colloqui si è tentato di individuare un campo di collaborazione che potesse aiutare da parte cattolica la conoscenza dell’ebraismo come realtà vivente e non solo come memoria di fatti del passato. Si è cercato di porre l’attenzione anche su alcuni documenti della Chiesa cattolica, che hanno certamente segnato in profondità la comprensione dell’ebraismo e la teologia della Chiesa stessa, ma che sono rimasti a volte ristretti a piccoli gruppi. “Così negli ultimi incontri si è individuato come luogo di riflessione l’insegnamento della religione cattolica, guardando soprattutto a quanto viene raccontato dell’ebraismo, della sua storia e della sua attualità”. È un dialogo che a poco a poco è stato ampliato sempre più ad altri gruppi della chiesa italiana e delle comunità ebraiche per cercare di coinvolgere più realtà possibili. Ormai il cammino è tracciato, quindi non possiamo che continuare sulle linee indicate con chiarezza dal magistero della Chiesa, il quale “sottolinea sempre più il legame profondo e unico tra ebrei e cristiani e quindi anche la necessità di una reciproca conoscenza”. Siamo sinceri: noi cristiani, per comprendere noi stessi, non possiamo non fare riferimento alle radici ebraiche, e la Chiesa, pur “professando la salvezza attraverso la fede in Cristo, riconosce l’irrevocabilità dell’Antica Alleanza e l’amore costante e fedele di Dio per Israele. L’auspicio è che questa iniziativa possa contribuire alla crescita e alla diffusione di un pensiero di conoscenza più approfondita e di collaborazione ancora più concreta tra la comunità ebraica e la comunità cattolica”. Nel 2019, il tema della Giornata è costituito dal Libro di Rut, incentrato sulla storia di una donna straniera, andata in sposa a un uomo di Betlemme, e rimasta presto vedova. Rav Alfonso Arbib, presidente dell’Assemblea di Italia, scrive: «Io credo che il libro di Rut ci possa indicare una delle direzioni in cui il dialogo interreligioso si può sviluppare, quella della solidarietà verso il prossimo che può essere comune alle varie religioni ma soprattutto all’ebraismo e al cristianesimo vengono da una radice comune e che hanno nel principio “ama il prossimo tuo come te stesso” un fondamento essenziale». Ogni comunità parrocchiale cattolica è chiamata a individuare cammini di formazione e di dialoghi per aiutare i fedeli a riscoprire il legame con l’ebraismo nella sua storia e nel suo presente in mezzo a noi. Ogni battezzato non può se non augurarsi che grazie a questa giornata, il cammino diventi sempre più serrato e autentico e occasione di approfondimento. Non possiamo abdicare alla nostra chiamata a essere costruttori di ponti tra le persone e i gruppi. Anche quando il dialogo sembra diventare faticoso e vacillante, siamo invitati a un impegno rinnovato contro ogni forma di razzismo, di egoismo e di chiusura verso gli altri fratelli e sorelle. Carissimo lettore, la diversità non deve mai essere motivo d’inimicizia e di rifiuto, ma è chiamata a trasformarsi in una ricchezza da condividere. “Il dialogo è l’unica possibilità che abbiamo davanti a qualsiasi forma d’inimicizia per vivere in pace”. Il dialogo è l’unica via alla pace.
don Alessandro Maffiolini