Siamo stati e lo saremo ancora per un po’ tutti presi e giustamente preoccupati dal coronavirus SARS-CoV-2. Mi sembra però utile all’inizio di questa Quaresima che è incominciata in un modo particolare, mettere davanti a tutti noi parole d’incoraggiamento e di stimolo a camminare e vivere da figli di Dio. Come possiamo affrontare questo momento di prova senza cedere a deleterie reazioni di panico e disorientamento ma con animo forte? Prendiamo spunto da alcuni messaggi che diversi vescovi italiani hanno inviato alle loro diocesi e le facciamo nostre come invito e incoraggiamento. La cultura e la scienza di oggi pensano di poter controllare tutto, ma la realtà è più grande di noi e forse dobbiamo imparare a unire al giusto e appassionato impegno per vincere il male e le malattie, l’affidamento al vero Signore del mondo, creatore e Padre, nel gesto umile e intelligente della preghiera. Siamo chiamati e forse anche un poco costretti a fare un certo digiuno personale e comunitario. Questo, però, è anche un qualcosa di positivo. C’è un digiuno che disintossica il corpo e un digiuno che purifica l’anima. Accogliamo il momento di difficoltà che stiamo vivendo come un’occasione per rientrare in noi stessi e sentire quale sia il nutrimento buono di cui ha bisogno la nostra anima. Ognuno di noi può e deve fare la sua piccola parte per il bene di tutti. Siamo chiamati a guardare oltre il nostro interesse e a compiere l’opera buona dell’elemosina. C’è l’elemosina che può essere fatta donando beni materiali o condividendo un po’ di tempo e di cuore o comportandoci con onestà e responsabilità per il bene di tutti. In questo tempo liturgico forte potremmo lavorare per attivare una connessione tra “il bene da compiere nel vissuto di ogni giorno (il compito umano, il cammino dal basso) e il dono che proviene da Dio (la grazia, la salvezza dall’alto)”. Quaresima si trasforma anche in un tempo adatto a dare a poco a poco creatività all’amore di Dio verso gli altri e al coraggio di metterci da parte per permettere a Lui di essere veramente il Signore della vita e della storia. Inoltre da queste situazioni nascono alcune linee di riflessione sulle quali dovremmo almeno meditare. La consapevolezza dell’Eucaristia che è un grande dono fatto a noi ogni domenica e che siamo chiamati a ricercare sempre e non solo quando Essa è sospesa dai Vescovi. L’impegno personale e comunitario richiesto per stare accanto alle persone e “farsi prossimi” alle loro sofferenze e difficoltà. Avere il coraggio di porre il nostro egoismo e la nostra volontà di primeggiare sugli altri in “quarantena” per riacquisire un cuore puro pronto a donarsi ed amare. Mettersi in ascolto dello Spirito per lasciarsi animare dalla fantasia dello Spirito per essere attenti in modo nuovo e creativo a chi è più povero e bisognoso e cercare strade nuove per portare Cristo agli altri. Infatti, quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla Sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare la sua misericordia gratuita per noi. “Non lasciamo perciò passare invano questo tempo di grazia, nella presuntuosa illusione di essere noi i padroni dei tempi e dei modi della nostra conversione a Lui”. Cari amici e amiche, il Signore ci darà il coraggio e sosterrà il nostro desiderio di conversione: è la vera rivoluzione che più serve alla società, alla cultura, alle città e alle comunità. Buon cammino di Quaresima.
don Alessandro Maffiolini